Blog di Urban Sketching e Disegno

Come ho iniziato a disegnare – Parte 3: la scoperta di Urban Sketchers

Siamo arrivati alla terza e ultima parte della trilogia di come ho iniziato a disegnare: la scoperta degli Urban Sketchers!

Nella seconda parte di questa serie di articoli su come ho iniziato a disegnare, vi parlavo invece di quanto mi avessero ispirato gli sketchbook degli antichi esploratori, mentre nella prima parte vi raccontavo del mio fallimento con l’approccio di Drawabox.

Urban Sketchers, gli esploratori di oggi

Il titolo del post è “la scoperta di Urban Sketchers”, quindi veniamo al dunque: come li ho scoperti?

A quanto pare tra la ricerca su Google “watercolor sketch” e il sito di Urban Sketchers la strada è molto breve.

Urban Sketchers è una comunità, un gruppo di persone fondato nel 2007 dal giornalista Gabi Campanario, disegnatore e scrittore per il Seattle Times.

L’obiettivo degli Urban Sketchers è mostrare il mondo, un disegno alla volta. Chiunque può farne parte, senza nessuna iscrizione, è sufficiente la passione per il disegno, in particolare per il disegno sul posto, all’aperto.

19 Maggio 2018, Piano City Milano, Villa reale.
Disegnato su un prato, con un bicchiere di birra appoggiato in una scarpa

Esistono vari gruppi in giro per il mondo (anche in Italia nelle principali città) che si ritrovano liberamente per disegnare insieme, e gli artisti che ne fanno parte organizzano workshop un po’ dappertutto. Ogni anno si tiene anche un Symposium, dove convergono gli artisti da tutto il mondo. Quest’anno avrebbe dovuto essere a Hong Kong, ma per il coronavirus è stato rimandato.

Perché Urban Sketchers mi ha abituato a disegnare

Mi sono fatto spesso questa domanda:

perchè dopo vari tentativi iniziati bene e finiti dopo qualche mese, sono riuscito finalmente a disegnare con costanza quando ho scoperto Urban Sketchers?

La risposta è elaborata, e ve la spiego in qualche punto qui sotto. 

Nessuno è lì per giudicarti

La cosa importante è il fatto stesso di disegnare, e la comunità è molto aperta verso chiunque voglia farlo insieme agli altri. Se guardate il profilo Instagram di Urban Sketchers, vedrete che vengono pubblicati sketch di persone con i più diversi livelli di abilità. Alcuni potranno non piacervi, ma è importante sapere che tutti sono incoraggiati a provare e non è importante che il disegno sia artisticamente impeccabile perché venga apprezzato.

Un disegno fatto in spiaggia

Io stesso, due mesi dopo aver iniziato a disegnare, ho partecipato a un workshop tenuto a Venezia da Màrio Linhares. Mi sono ritrovato in un gruppo di persone con diversi livelli di abilità, ma in cui i più bravi (alcuni erano proprio illustratori di professione) erano ben felici di rispondere a ogni domanda che facevo da assoluto neofita.

Trovate tra l’altro l’esito di quel workshop in questa pagina del blog ufficiale di Urban Sketchers.

Gli Urban Sketchers disegnano come dei pazzi durante i momenti morti della giornata

Quello che mi ha frenato con Drawabox è che prima di arrivare a disegnare qualcosa di piacevole sapevo di dover passare un sacco di tempo alla scrivania a esercitarmi

Dovevo sedermi e prepararmi mentalmente ogni sera a dedicare almeno un’ora a fare esercizi. Il che non è assolutamente sbagliato, ma questo metodo mi ha spento l’entusiasmo, perché mi trovavo a sacrificare un sacco di tempo ed energie senza uno scopo preciso

Durante il workshop Urban Sketchers a Venezia, invece, ho scoperto che tutti disegnavano come dei pazzi in qualsiasi momento morto. C’era chi aveva una mini scatola di acquerelli come braccialetto, così poteva disegnare qualcosa senza impiegare più di 5 secondi a prepararsi. Qualcuno era in coda in biglietteria? Tac, taccuino e matita e via a disegnare quel signore buffo appoggiato alla colonna. Il vaporetto tardava ad arrivare? Via con un disegno della laguna.

L’isola di San Giorgio a Venezia, disegnata mentre aspettavo gli altri sketcher

Invece che stare ore alla scrivania, con la percezione di stare perdendo un sacco di tempo, magari dopo una giornata di lavoro in cui ci si vuole solo rilassare, ogni momento noioso della giornata diventa un momento buono per fare pratica ed esercizio. E nel frattempo si racconta un piccolo momento della propria giornata, anche se insignificante.

È stato dopo quel workshop che ho iniziato a portare con me uno sketchbook e una matita in ogni momento della giornata. L’esercizio da noioso è diventato una valvola di sfogo in momenti della giornata ancora più noiosi!

Capire cosa si vuole disegnare focalizza l’esercizio

Ovviamente c’è un grande “ma”, rispetto a quello che ho appena detto. Certamente la pratica quotidiana casuale serve, ma anche esercizi mirati come quelli di Drawabox sono fondamentali se si vuole migliorare certi aspetti dei propri disegni. 

Dopo l’entusiasmo iniziale arriva il momento in cui si dedica un’ora a fare uno sketch impegnativo, e il risultato finale è deludente. Un edificio viene tutto storto, un ritratto diventa mostruoso, un panorama si appiattisce.

In campeggio in Liguria, prima di partire per il Giappone, nel 2018

A quel punto, però, sapere cosa si vuole disegnare permette di focalizzare meglio l’esercizio. Se uno vuole iniziare a disegnare volti e persone è inutile che all’inizio si concentri a imparare la prospettiva. Al contrario se l’obiettivo è raccontare un viaggio tramite le vedute di una città, eviterà di iniziare a imparare a disegnare occhi nasi e bocche.

Col tempo, man mano che si padroneggia un certo tipo di soggetto, arriverà il desiderio di imparare altro, e a quel punto si imparerà una tecnica nuova facendo tesoro di quello che si è già imparato.

Io ad esempio, inizio a percepire i miei sketch un po’ apocalittici, perché non ci metto mai le persone. Ora sto imparando a disegnarle proprio per andare a riempire questo vuoto che mi si è creato.

Fare attività in gruppo è più stimolante che da soli

Un altro aspetto di Urban Sketchers è che incoraggia a trovarsi per disegnare, farlo in compagnia, all’aperto.

Per fare un paragone musicale, è come imparare a suonare uno strumento chiudendosi in camera e imparando scale e accordi perchè “si devono imparare”, oppure suonare in un gruppo e sforzarsi ad imparare una certa tecnica per poter suonare un pezzo che ti piace con i tuoi amici.

Panorama dalla vetta del monte Bolettone.
Mi piacciono gli sketch che descrivono un panorama, individuando i punti di riferimento

Il confronto con gli altri è importantissimo, e questo viene sempre incoraggiato da Urban Sketchers e da altri gruppi di disegnatori come quelli di Mercoledì al Secco.

Workshop e corsi

Nel primo punto dicevo che Urban Sketchers non è un corso, ma fortunatamente ne organizzano un sacco! Ce ne sono davvero per tutti i gusti, e in tutte le parti del mondo. Inoltre uno degli punti del manifesto degli Urban Sketchers è “Condividiamo i nostri disegni online”, quindi si possono sempre vedere i disegni dei vari insegnanti prima di decidere se iscriversi o meno a un corso. Sono tutti molto attivi sui social, quindi è estremamente facile entrare in contatto.

Uno sketch panoramico della famosa galleria di Torii del Fushimi Inari, a Kyoto

Come iniziare a disegnare con gli Urban Sketchers

Iniziare a disegnare facendo Urban Sketching è davvero stimolante, e iniziare è semplicissimo.

Innanzitutto andate a farvi ispirare dal loro blog e dalla loro rivista mensile gratuita.

Attrezzatura

L’attrezzatura fondamentale è questa:

Se volete aggiungere colore:

Libro

Per imparare qualche tecnica di base vi consiglio questo libro, che a mio parere è indispensabile per chi inizia (è solo in inglese, ma ne vale la pena):

  • The Urban Sketcher, di Marc Taro Holmes – link Amazon

Community

La condivisione è fondamentale! Cercate su internet un Capitolo Urban Sketchers nella vostra città, provincia o regione. Molti sono attivi su Facebook per organizzare gli incontri.

L’ultimo giorno di vacanza nei Paesi Baltici. Disegnato da me e scritto da Eva.
Ancora non sapevamo che ci avrebbero cancellato il volo e che saremmo rimasti lì altri due giorni

Vi consiglio anche di usare Instagram per condividere tutti i vostri sketch e per entrare a far parte attivamente della community mondiale. Se siete già molto attivi con un account Instagram può essere sensato creare un altro account ad hoc per non mischiare i vostri contenuti.

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  1. Alessandra

    Ciao !! Mi è successa la stessa cosa . Ho iniziato a disegnare durante il look down . Passavo ore e ore nonostante lavori in pronto soccorso . Mi aiutava ad evadere realmente . Poi un bel giorno mi sono iscritta ad un corso dove imponevano la scelta del disegno . Il tempo da impiegare .. morale della favola. Non avevo mai tempo è in più avevo perso l’entusiasmo della spontaneità . Non andava mai bene nulla . Mia mamma dipingeva , io mi sono sempre ritenuta incapace ma nonostante ciò mi appassiona da matti !!! Penso che usato stile , da te illustrato , sia quello che mi appartiene . Forse ho ritrovato lo stimolo anche se non sarò mai un artista ! Grazie !

    • Ciao Alessandra, grazie per aver condiviso la tua esperienza! Disegnare regala tante soddisfazioni, ma anche frustrazione, quindi è importante trovare il giusto equilibrio tra impegno e divertimento. L’urban sketching è proprio una delle scelte più semplici per cominciare divertendosi.
      Se esplori la categoria Urban Sketching del blog troverai altri articoli a tema.
      Puoi anche fare un salto sul mio canale YouTube dove troverai due video in cui sfoglio i miei diari di viaggio e racconto come sono stati fatti!
      A presto!

  2. Ana maria Fernández

    Durante questi messi di chiusura x via covi, stato un passatempo meraviglioso, urban sketchers mi ha riempito i tempi che potrebbero essere ansiosi, ora continuo x che è bello, ciao

    • Vero, hanno fatto un ottimo lavoro con gli UskTalks e tutti gli spunti per disegnare inseieme nonostante il lockdown. Sono felice che sia stato un passatempo che ti ha alleggerito la quarantena, e una passione che continuerà!

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