Vi siete mai trovati davanti a un paesaggio, pronti a dipingere, e vi siete chiesti: “Ma come c***o faccio a iniziare questo dipinto?”

Sto continuando ad utilizzare i colori ad olio, sia durante le sessioni di plein air che in studio. Provo molta soddisfazione ad usarli, specialmente per la facilità con cui riesco a controllare la luminosità, che rimane costante dal momento in cui preparo il colore sulla tavolozza, fino a quando asciuga dopo averlo steso sulla tela.
Ho anche costruito una pochade box, cioè una scatola portatile che funziona da contenitore per i tubetti di colore, da tavolozza e da cavalletto per la tela. Ve ne parlerò meglio in futuro.
Per il momento vi lascio questi due dipinti di montagne che ho realizzato di recente in studio.

Lo ripeterò fino alla nausea, ma l’ispirazione migliore la trovo quando esco di casa per dipingere. Fuori dalla porta si apre un mondo di possibilità di trovare scorci da dipingere.
È proprio uno stimolo diverso rispetto a quando sono in studio la sera e cerco nei miei archivi qualche foto da usare come riferimento. L’eccitazione di uscire di casa con l’attrezzatura, piazzare il cavalletto e mettersi a dipingere dal vivo è tutta un’altra cosa.

Quando cerco soggetti da dipingere che non siano paesaggi, nature morte di oggetti che ho in casa e fotografie fatte da me spesso mi rifugio nei film.
Il cinema è sempre stata una mia passione, e ho ricordi di molte inquadrature che mi piacerebbe rivisitare attraverso la pittura. Studiare attraverso il cinema può essere semplice per due motivi. Innanzitutto la luce è trattata da un direttore della fotografia, quindi il lavoro creativo di come illuminare il soggetto e di come creare armonie cromatiche è già stato fatto. Il secondo è che anche la composizione è già stata impostata, e questo rende tutto più semplice.
In questi giorni ho realizzato due studi di figura da due film molto famosi. Non vi dico i titoli, li lascio indovinare da voi. Ho realizzato entrambi i dipinti con le gouache.

Ho pubblicato un nuovo video di YouTube in cui parlo di come scegliere e inquadrare un soggetto da dipingere quando si dipinge all’aperto.

Aprile è il mese perfetto per dipingere all’aperto, e non a caso Warrior Painters organizza il PleinAirpril, 30 dipinti in 30 giorni.
Non sono un esecutore di challenge nel senso stretto. Credo che la vita offra già troppe occasioni di frenesia per il raggiungimento del risultato, e per quanto l’arte sia una mia forte passione non riesco a dedicare 30 giorni consecutivi alla pittura quotidiana senza scarificare il tempo per la socialità con amici e famiglia, anche perché il lavoro occupa gran parte della mia giornata.

Ho pubblicato un nuovo video di YouTube dove apro una scatola con i materiali per dipingere a olio che ho acquistato.

A marzo ho realizzato diversi dipinti che non ho ancora pubblicato sul blog per un motivo che vi spiego più avanti. Ecco quindi gli ultimi aggiornamenti sui miei lavori in studio e en plein air!

Buon 1° aprile! Questo post fa parte dell’April Cools Club: uno sforzo per pubblicare articoli autentici su argomenti inaspettati. Per oggi non parliamo di disegno e pittura, che torneranno da domani, ma per il momento godetevi questa storia che vi auguro non vi succeda mai!
Un giorno passo davanti alla lavatrice e mi accorgo che il pavimento è completamente allagato. L’oblò era aperto, l’acqua aveva tracimato dal cestello e goccia dopo goccia aveva fatto un disastro.
La cosa strana è che un paio di giorni prima avevo svuotato la lavatrice e il cestello era asciutto, quindi l’acqua si era accumulata nel giro di due giorni, mentre la lavatrice era spenta.